CORSO DI FUMETTO DEL CASTELLO

CORSO DI FUMETTO DEL CASTELLO

domenica 18 settembre 2016

IL FUMETTO E IL LAVORO DI SQUADRA (I)

È difficile trovare un lavoratore più individualista del fumettaro.
Il collega Salvo, quando vuole far comprendere a chi "non mastica" la complessità delle competenze che servono per far bene questo mestiere, fa pensare l'interlocutore ai titoli di coda di un film: tutte quelle maestranze possono essere concentrate in una sola persona! Prendiamo il caso di un autore che scrive e disegna, e magari si autoproduce, occupandosi personalmente della grafica del volume, della stampa, della promozione, della distribuzione… Più che one-man band, one-man orchestra!

fumetto e lavoro di squadra
Chris Ware. L'ironica "sede" dell'Acme Novelty Library, la rivista che Ware realizza dal 1993 in perfetta solitudine.

Questa è probabilmente una delle magie del nostro mestiere a cui siamo più affezionati: il controllo sull'opera. Anche quando non è così assoluto come nel caso evocato, è spesso più spiccato che in altri settori dell'industria culturale e dell'intrattenimento. Qualche mese fa, in un incontro pubblico presso lo Spazio Wow a Milano, Stan Sakai ribadiva non solo di essere il proprietario unico del suo Usagi Yojimbo, ma di fornire a Dark Horse, che lo pubblica, le tavole pronte da mandare in stampa, senza alcuna forma di censura né di controllo da parte dell'editore. Non stiamo parlando di una fanzine di nicchia, ma di un successo internazionale che appassiona il suo ampio pubblico da trent'anni.

Però il fumettaro, quest'uomo solo al comando, talvolta patisce la sua pur dorata e sudata solitudine, e gradisce di avere nei paraggi, quando lavora, altri colleghi o almeno esseri umani. E sceglie di installarsi in uno studio in condivisione, in cui, quando cala giù dalle nuvolette che sta lui stesso creando, incontra gente in carne e ossa.

fumetto e lavoro di squadra
Lewis Trondheim. Désoeuvré

Altre volte sente piuttosto il bisogno di sviluppare progetti comuni con altri, perché l'unione fa la forza, moltiplica le idee e suddivide gli sbattimenti. Il fenomeno dei collettivi di fumettisti non è certo una novità, ma gode in questi anni di un entusiasmo rinnovato, anche per il fatto che il mestiere professionalmente organizzato, cioè l'editoria, non promette agli esordienti molto più di quanto riescano a far da sé, con una serietà professionale che può non essere da meno, e con i fantasmagorici strumenti tecnologici che permettono di fare "in casa" e genuinamente quello che un tempo necessitava di interi apparati produttivi.

In ogni caso, abbiamo sempre pensato, noi docenti del Castello, che sia importante offrire agli allievi l'occasione di sperimentare almeno un po' di lavoro di squadra, di assaporarlo sia nell'aspetto umano, del lavorare fianco a fianco, sia in quello più strettamente professionale, di organizzare e gestire una filiera produttiva, con competenze specifiche e mansioni suddivise.
Perché nel mondo professionale è vero che spesso il fumettista può lavorare in solitario per gran parte del suo tempo (che sia egli un "autore" e faccia tutto da sé o che semplicemente disegni, oppure scriva sceneggiature, o colori le tavole d'altri…). Ma inevitabilmente il frutto della sua fatica andrà poi a impegnare altri nella gran macchina dell'editoria: redattori, grafici e impaginatori, stampatori, distributori e librai, per citare solo le figure principali che si trovano a valle del nostro lavoro, e ce ne sono anche a monte, e di solito fra queste si trovano le figure più determinanti, coloro che più hanno voce in capitolo ad esempio sulla cifra che verrà investita nel progetto.

fumetto e lavoro di squadra
Muñoz e Sampayo. La vita non è un fumetto, baby
fumetto e lavoro di squadra
Muñoz e Sampayo. Nel bar: Disegnini

L'ambito principale in cui questo avviene, a scuola, è il lavoro collettivo di fine anno.
A questo sarà dedicata la seconda parte del post. A domani!

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