CORSO DI FUMETTO DEL CASTELLO

CORSO DI FUMETTO DEL CASTELLO

venerdì 20 gennaio 2017

STARE NELLA REALTA' CON LE NUVOLE


Il fumetto è il linguaggio delle nuvole parlanti. Delle nuvole che vagano in un cielo di carta. Delle nuvole che si rincorrono su un mondo fatto di segni d'inchiostro.
Un intero universo parallelo alla realtà in cui viviamo, generatore di altri universi dai ritmi e dalle armonie proprie. Altrove differenti ma, come il nostro mondo, regolati da un'organizzazione coerente.
Dare vita a tutto ciò non è affatto facile ma, proprio per questo, può essere un'esperienza avvincente.


Jiro Taniguchi – Stare nella realtà con le nuvole.
Jiro Taniguchi – Icaro

Jiro Taniguchi – Stare nella realtà con le nuvole.
Jiro Taniguchi – Icaro




Raccontare è un bisogno congenito e primordiale dell'essere umano. Dall'alba dei nostri antenati ad oggi, non appena viviamo qualcosa che ci colpisce e sensibilizza, tutti proviamo l'urgenza di rendere partecipe qualcun altro della cosa. 

Anche a noi stessi, più o meno inconsciamente, "ce la raccontiamo"... ma questa è un'altra storia. 

La maggior parte delle persone racconta agli altri oralmente, magari ricorrendo anche a spontanei accenti verbali e gestuali che possano evocare, in chi ascolta, i dettagli e le atmosfere del fatto narrato. Altri invece scelgono di farlo usando un qualche mezzo espressivo che, per l'insieme degli accorgimenti tecnici e dei codici espressivi che adotta, definiamo artistico.
Tra questi ci sono coloro che hanno scelto il Fumetto.

Dave McKean – Stare nella realtà con le nuvole.
Dave McKean – Cages
Art Spiegelman – Stare nella realtà con le nuvole.
Art Spiegelman – Maus

Cyril pedrosa – Stare nella realtà con le nuvole.
Cyril Pedrosa – Portugal
Fabio Visintin – Stare nella realtà con le nuvole.
Fabio Visintin – L'isola





Ci sono vari modi di fare fumetti. Tante vie diverse quante sono le sensibilità che scelgono di incamminarsi, esprimendosi, per comunicare con le nuvole. Una moltitudine di possibilità differenti eppure simili fra loro perché accomunate dalla realtà sensibile dentro la quale vivono. La realtà che ci circonda.

Ancor prima che narratori si deve essere assetati di vita, famelici di esperienze, attenti osservatori della natura, delle cose, delle persone.
Essere indagatori della società, ascoltare i modi di parlare della gente tra le differenti classi sociali, i gerghi di lavoro o generazionali, scrutare le posture, le movenze, i tic... annotare tutto quanto colpisce della cronaca, della scienza, della tecnologia, della moda... perché per raccontare bisogna conoscere e la conoscenza passa dall'esperienza.
La narrazione è tanto più profonda, quanto vissuta da chi narra.
I disegni tanto più vivi e vibranti, quanto frutto dell'immersione nelle pieghe della realtà.
Le ambientazioni veramente tridimensionali e non stereotipate o banali, se assorbite con la copia dal vero. 
La recitazione e i movimenti dei personaggi, sono più naturali e verosimili se, per capirne la dinamica, precedentemente mimati e compresi dal disegnatore. 
Perché ogni vignetta possa essere viva, deve traboccare dell'esperienza – e dell'apprendimento che ne deriva – dell'autore che l'ha generata.  
Perché un storia riesca a vibrare, deve avere un ritmo vitale, un'armonia di elementi che la rendano un universo coerente.


Andrea Pazienza – Stare nella realtà con le nuvole.
Andrea Pazienza – Zanardi
Andrea Pazienza – Stare nella realtà con le nuvole.
Andrea Pazienza – Zanardi

Quale che sia il contesto in cui si svolge una storia, tutto risulterà più credibile se conosciuto dall'autore.
Quando non si può avere un'esperienza diretta sulle cose, la si costruisce documentandosi dettagliatamente sull'argomento da raccontare, implementandolo con la realtà che si conosce.
Se ad esempio si pensa ad una storia ambientata in un preciso periodo storico, ci si documenta su di esso, sugli usi e i costumi del tempo e, per dar vita ai personaggi – poiché le dinamiche umane restano comunque invariate nel tempo – si può attingere dal carattere delle persone che si conoscono.

Anche per costruire gli altrove della fantascienza o del fantasy, non si può prescindere dalla conoscenza delle dinamiche del presente in cui viviamo. 
Per creare universi credibili, chi li racconta, parte comunque dalla realtà, elaborandola per trasformarla, sublimarla, ma sempre per restituirne la coerenza e la credibilità, anche quando l'intenzione è di innescare dei cortocircuiti di senso, come nella narrazione surreale. 

La realtà è qui intorno, basta metterla tra le nuvole.



martedì 10 gennaio 2017

PARLARE DI FUMETTI

Watterson - lettura corso di fumetto Castello Milano
Bill Watterson - Calvin and Hobbes



Buon anno!
Ricominciamo ad animare questo blog, travolto dalle incombenze dell'inizio dell'anno scolastico e poi abbandonato in un angolo della nostra smemoratezza indaffarata.
Parliamo… del parlare di fumetti.
La più parte degli allievi arriva al corso con un solo genere di fumetti, negli occhi e nel cuore… a volte addirittura una sola serie. Il che è legittimo se si vuole rimanere semplici lettori, ma non se si aspira a diventare professionisti. È chiaro che non si è obbligati ad apprezzare qualunque cosa. Ma è importante conoscere il più possibile, almeno delle opere fondamentali. E saper comprendere che cosa funziona e come e perché, anche in opere che possono non incontrare il nostro gusto come lettori.

C'è un breve testo che leggo ai ragazzi delle prime classi, per farmi capire. È l'introduzione alla prima raccolta di Calvin e Hobbes, di Bill Watterson, firmata da Sua Altezza Charles Schultz, il papà dei Peanuts. Dice:

Bill Watterson disegna dei meravigliosi comodini. È una cosa che ammiro. Disegna anche bellissimi spruzzi d'acqua, divani, sedie, lampade, sbadigli, strilli e tutte le cose che rendono un fumetto divertente da guardare. Mi piacciono le braccine sottili di Calvin e le sue scarpe che sembrano panini.
Il disegno in un fumetto è infinitamente più importante di quanto si creda, perché il nostro mezzo deve competere con altre forme di spettacolo, e se un cartoonist non sa far altro che illustrare una battuta, allora ha perso in partenza.
"Calvin e Hobbes", in ogni modo, contiene delle immagini comiche che non possono essere riprodotte in altri media. In breve, è divertente da guardare ed è questo che ha fatto del lavoro di Bill un grande successo.


Watterson - lettura corso di fumetto Castello Milano
Bill Watterson - Calvin and Hobbes


Non è un caso, poi, che Calvin e Hobbes sia la prima delle letture mensili che gli allievi affrontano al primo anno. E resta in assoluto quello che riscuote i consensi più unanimi. Ma il testo di Schultz è importante perché arriva in poche parole al cuore della questione.

Chiariamo innanzi tutto un equivoco. Molti di noi hanno un tipico senso d'inferiorità rispetto al cinema e ai media che utilizzano immagini in movimento. Così capita spesso di sentir dire, a mo' di complimento, "… è un fumetto molto cinematografico". Che, a pensarci solo un attimo, complimento non può essere, a meno che si pensi che noialtri siamo i parenti sfigati del cinema. Standomene alla larga dalla rivendicazione di quanto il cinema e altri media "vincenti" devono al fumetto, mi limito a far presente che un miglior complimento sarebbe piuttosto "… è un fumetto molto fumettoso"! Ossia dà il meglio restando se stesso, e trova nelle sue stesse qualità i suoi punti di forza inimitabili.
Le immagini in movimento e provviste di sonoro hanno una forza d'urto che il fumetto non avrà mai e poi mai. Quindi scimmiottarne aspetti e novità del momento sarà sempre una scelta di retroguardia, e di cortissimo respiro. Ciò che davvero fa il successo di un'opera a fumetti è il suo usare, sfruttare, potenziare, reinventare gli aspetti peculiari del linguaggio del fumetto.

Come leggere un fumetto, quando ci si prepara a diventare un professionista?
Noi chiediamo di leggerlo due volte. La prima è per godere. Vogliamo diventare fumettari perché i fumetti ci piacciono immensamente, quindi niente dovrà mai privarci del puro piacere della lettura, in tutti i modi che ci soddisfano di più.
La seconda lettura sarà più attenta. Possiamo cominciare seguendo proprio quello che dice Schultz, e cercare nelle pagine e nelle singole vignette quelle immagini che non possono essere riprodotte in altri media. Compito tutt'altro che semplice, quando si è alle prime armi. Ma molto stimolante!
E poi prestare attenzione non solo a ciò che leggiamo ma anche a noi stessi che leggiamo. Che cosa ci colpisce di più? che cosa ci diverte, ci fa più ridere, oppure ci emoziona particolarmente? Su che cosa la nostra attenzione si sofferma più a lungo? Che cosa ci resta in mente dopo che abbiamo chiuso il volume?
E perché?

L'ultima domanda, ovviamente, è la più difficile. Ma anche se siamo al corso di fumetto da pochi mesi, possiamo appuntarci i passi che ci accendono i punti di domanda e portarli alla discussione collettiva. Le discussioni non dovrebbero essere l'esposizione di verità acquisite, ma la condivisione di riflessioni e interrogativi… tutto ciò che può rendere fertile la nostra anima di fumettari in erba, il nostro indagare il mestiere-questo-sconosciuto, i suoi trucchi e arnesi, i modi in cui possiamo cominciare a farli nostri.

Noi facciamo una discussione al mese, a classi unificate, su un'opera consigliata dai docenti che sia un caposaldo del fumetto di tutti i tempi oppure un'interessante uscita recente, o semplicemente un fumetto che offre stimoli particolari e spunti di riflessione.
La novità che abbiamo introdotto all'ultimissima lezione del 2016 è… la discussione conviviale! Prima di cominciare a parlare, chi partecipa apparecchia sul tavolo ciò che ha portato da casa, da bere o da mangiare, di salato o di dolce, e a fine discussione si fa festa tutti assieme!

Gipi - lettura corso di fumetto Castello Milano
Gipi - La terra dei figli

Reviati - lettura corso di fumetto Castello Milano
Davide Reviati - Sputa tre volte


Jacovitti - lettura corso di fumetto Castello Milano
Jacovitti - Gionni Peppe Gionni Lupara

Pazienza - lettura corso di fumetto Castello Milano
Andrea Pazienza - Zanardi: Verde matematico

O'Malley - lettura corso di fumetto Castello Milano
Bryan Lee O'Malley - Seconds



Il calendario delle letture del 2017:

19 gennaio, letture a confronto
Gipi, La terra dei figli, Coconino
Davide Reviati, Sputa tre volte, Coconino

16 febbraio
Jacovitti, Gionni Peppe Gionni Lupara, Nicola Pesce Editore

16 marzo
Andrea Pazienza, Zanardi 1981-1984, La Repubblica

20 aprile
Bryan Lee O’Malley, Seconds, Lizard

Watterson - lettura corso di fumetto Castello Milano
Bill Watterson - Calvin and Hobbes